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Gli insegnanti che desiderano approfondire le modalità di gestione di bambini con problemi comportamentali hanno a disposizione molteplici possibilità di perfezionamento in Svizzera. È la conclusione a cui giunge un rapporto che il Consiglio federale ha adottato in occasione della sua seduta del 31 ottobre 2022.

Tutelare e rafforzare la salute mentale dei bambini e degli adolescenti: con questo obiettivo l’UFSP ha commissionato o co-finanziato diversi documenti d’aiuto e opuscoli. Questa raccolta fornisce una panoramica dei singoli documenti, i cui destinatari sono le persone di riferimento che possono influenzare attivamente la salute mentale dei più giovani, ovvero gli insegnanti, i genitori, i medici di famiglia e i pediatri, nonché i diretti interessati.

In una classe di 20 allievi si stima che da due a quattro bambini/adolescenti siano confrontati con un problema di salute mentale. Le scuole possono sostenere questi allievi utilizzando l’approccio di rilevamento e intervento precoce.

I bambini e gli adolescenti trascorrono gran parte del loro tempo a scuola. Assicurandosi attivamente di essere uno spazio sociale libero da paure, la scuola rafforza la loro salute mentale. Gli insegnanti promuovono la salute mentale degli allievi costruendo una relazione di fiducia e diventando, insieme ai genitori, persone di riferimento primarie.

In collaborazione con esperti della Svizzera latina, l’UFSP ha rivisto il concetto per la promozione dell’autogestione. Nella Svizzera francese e italiana vengono applicati da decenni i principi del concetto di educazione terapeutica del paziente (ETP). Questo approccio all’accompagnamento e al trattamento dei pazienti, incentrato sul paziente e orientato alle sue risorse, è ora confluito nel concetto armonizzato.

Nel 2017 in Svizzera il 15,2% della popolazione ritiene di avere problemi psichici di entità da media a elevata. Nello stesso anno sono invece il 22,2% delle persone che hanno un consumo a rischio di alcol, tabacco, canapa o altre droghe ad affermare di avere problemi psichici di entità da media a elevata, mentre sono solo 13,0% tra le persone che non presentano consumi a rischio.

I disturbi da uso di sostanze influenzano la salute delle persone interessate, soprattutto con l’avanzare dell’età. La presenza di un disturbo da uso di sostanze in aggiunta ad altre malattie comporta numerose sfide. Quali sono le similitudini e le differenze nella «presa in carico» nei contesti di demenza, malattie psichiatriche e cure palliative? Quali sono le difficoltà inerenti alla diagnosi e alla presa in carico? Le risposte sono disponibili in un rapporto e in sei schede informative.

Su incarico dell’UFSP, il GREA (Groupement Romand d’Etudes des Addictions) ha analizzato le similitudini e le differenze nella «presa in carico» di persone affette da un disturbo da uso di sostanze nei contesti di demenza, malattie psichiatriche e cure palliative.

Molto spesso, le persone affette da un disturbo da uso di sostanze soffrono anche di una malattia mentale (p. es. depressione) e viceversa. Tale co-occorrenza di disturbi non viene sempre individuata e presa a carico in modo adeguato. La presente scheda fa il punto sulla problematica.

Una strategia per il rilevamento e intervento precoce in caso di dipendenza, violenza ed esclusione sociale nei Comuni.